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	Trasformazione
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    La 
	trasformazione dell'uva in vino è un'operazione semplice a dirsi ma 
	abbastanza complicata e, soprattutto, molto delicata se si vuole ottenere un 
	prodotto di qualità. 
	Oggigiorno nei moderni stabilimenti 
	enologici la classica cantina è stata sostituita da un vero e proprio 
	laboratorio dove ogni elemento deve essere sotto controllo. 
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	Sbalzi di temperatura 
	 
	Esperienza
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    Per una 
	perfetta vinificazione, infatti, è necessario un locale idoneo che
	non soffra di sbalzi di temperatura tra l'estate e 
	l'inverno e dove spesso l'ambiente è termocondizionato. Inoltre e' 
	necessario avere a disposizione attrezzature costose e una preparazione 
	tecnica che anche gli specialisti di cantina "enologi" acquistano con il 
	tempo sulla base delle esperienze vissute negli anni. 
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	Soluzione programmata
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    La 
	vinificazione è un'operazione in cui le varie fasi vanno opportunamente 
	programmate per tempo al fine di superare eventuali inconvenienti di fronte 
	ai quali bisogna essere già preparati per evitare soluzioni affrettate che 
	potrebbero poi rilevarsi come cause di un prodotto finito (vino) molto 
	scadente. 
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	Nozioni fondamentali
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    In questa breve scheda è 
	difficile riportare tutte le informazioni di un comparto molto articolato. 
	Per i nostri fini cercheremo di evidenziare alcune nozioni fondamentali per 
	ottenere un vino accettabile e genuino e per evitare di vanificare il lavoro 
	di un anno. 
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	Botte 
	 
	Pigiatrice 
	 
	Pigiadiraspatrice 
	 
	Torchio 
	 
	Pompa 
	 
	Mostimetro 
	 
	Termometro 
	 
	Metabisolfito di potassio
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	Innanzitutto è necessaria una minima attrezzatura che va
	da una "botte" in acciaio almeno da 1000 litri. 
	È preferibile l'acciaio o più economicamente una 
	vasca in vetroresina per evitare tutte quelle operazioni di 
	manutenzione ed altro che una botte di legno richiede durante tutto l'anno. 
	Sono necessari, inoltre, una pigiatrice a mano o 
	elettrica (in questo caso meglio una pigiadiraspatrice),
	una vasca in PVC per la raccolta del pigiato 
	e un torchio. Necessita, infine,
	una pompa per i vari travasi con filtro,
	un mostimetro e un termometro. Non deve mai 
	mancare il metabisolfito di potassio che 
	può essere considerato nella vinificazione e nella conservazione del vino 
	come il sale in cucina. 
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	Vendemmia 
	 
	Massimo grado zuccherino
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    Detto 
	questo, la prima cosa da fare è la vendemmia. Ovviamente è opportuno cercare 
	di individuare il momento più idoneo per la raccolta dei grappoli e questo 
	oltre che dall'esperienza visiva, un aiuto ci può essere dato dal 
	mostimetro che, attraverso dei prelievi nell'arco di pochi giorni 
	successivi, ci indica il massimo del grado 
	zuccherino raggiunto dalle nostre uve. 
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	Vendemmia nelle ore fresche 
	 
	Acini 
	 
	Grappoli 
 
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    Bisogna evitare 
	vendemmie affrettate, mai effettuarle nelle ore più calde, possibilmente 
	eliminando gli acini o i grappoli che presentano marciumi o non sono 
	completamente maturi. In cantina deve arrivare uva sana, non esposta 
	eccessivamente al sole o lasciata per diverse ore negli appositi cesti. 
	Insomma queste sono le regole fondamentali, poi cercate di adattarvi al 
	meglio delle vostre possibilità. 
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	Pigiatura 
	 
	Uva poco sane
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    In 
	cantina provvedete alla pigiatura e sul pigiato 
	spargete 10-30 gr/hl di metabisolfito di potassio. La quantità minima 
	e massima varia a seconda della qualità delle uve raccolte. Ovviamente la 
	dose massima va impiegata per le uve poco sane o con grado zuccherino molto 
	basso. 
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	Mosto 
	 
	Pressatura delle bucce
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	Separato il mosto, si provvede alla pressatura 
	delle bucce. Per la pressatura è necessario effettuare 2-3 rotture 
	del pannello pressato. Conviene effettuare più rotture in modo da estrarre 
	il mosto senza dover ricorrere a pressioni 
	eccessive in quanto così facendo si aumenta l'estrazione di sostanze 
	indesiderate per il sapore del futuro vino. 
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	Zucchero 
	 
	Acidi 
	 
	Gradazione 
	 
	Conservazione
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	Bisogna, a questo punto, valutare le caratteristiche chimiche e in 
	particolar modo dello zucchero e degli acidi esistenti nel mosto 
	rivolgendoci ad un apposito laboratorio. Ci limitiamo
	solamente allo zucchero che possiamo 
	determinare con il mostimetro che è di facile utilizzo. È consigliabile 
	ottenere vini non inferiori a 10 gradi alcolici 
	al fine di facilitare la successiva conservazione. 
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	Aggiunta di mosto concentrato o 
	zucchero
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    Può 
	essere aggiunta una quantità di mosto concentrato o 
	di zucchero. Quest'ultimo è permesso solo a chi vinifica piccole 
	partite per il consumo familiare ed è vietato per il vino destinato alla 
	vendita. 
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	Vini bianchi 
	 
	Colore 
	 
	Profumo 
	 
	Serbevolezza 
	 
	Illimpidire 
	 
	Raffreddamento 
	 
	Defecanti 
	 
	Gelatina 
	 
	Impurezze 
	 
	Lieviti
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    Per i 
	vini bianchi, oggi, il moderno gusto dei consumatori è orientato su quelli 
	di colore giallo paglierino, 
	poco intenso, profumati, con particolare serbevolezza. 
	Per ottenere vini con queste caratteristiche bisogna "pulire" (illimpidire) 
	il mosto prima della fermentazione. Ciò si ottiene raffreddando la massa ad 
	una temperatura al di sotto dei 10C e aggiungendovi dei
	defecanti 
	
	(gelatina e sol di gel). È una 
	operazione non difficile da farsi, ma il problema è quello di raffreddare il 
	mosto per bloccare la fermentazione. In pratica si ottiene un mosto limpido, 
	che separato da tutte le impurezze presenti e che si accumulano sul fondo 
	della vasca, viene avviato successivamente alla fermentazione con 
	l'aggiunta, eventualmente, di lieviti selezionati 
	(i veri protagonisti della trasformazione del mosto in vino). 
	Comunque, anche se non effettuiamo questa operazione, il nostro mosto appena 
	messo nel vaso normalmente inizia a fermentare. 
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	La temperatura 
	 
	Valore massimo
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    Durante 
	la fermentazione è importantissimo tenere sotto controllo
	la temperatura del mosto che deve oscillare, 
	per i vini bianchi, dai 18 ai 25 C. Un aumento di 
	temperatura al di sopra del valore massimo indicato può portare a 
	seri danni al vino e, quindi, è necessario riportare la temperatura sempre 
	entro i valori ottimali indicati. Se utilizziamo un vaso di acciaio il 
	problema si risolve facilmente facendo scorrere acqua del rubinetto sui 
	bordi del contenitore fino a quando la temperatura ritorna ai valori 
	normali. 
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	Fermentazione
	
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    La fine 
	della fermentazione va valutata con il mostimetro al fine di non confondere 
	un arresto di fermentazione con il termine della fermentazione stessa. | 
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